martedì 10 maggio 2016

Le frasi che sarebbe bene non pronunciare

Alla base di un rapporto di coppia felice c’è sicuramente il modo con cui la coppia comunica. Molto frequentemente la frase sbagliata, l’uscita infelice, la totale incapacità di contenere reazioni verbali impulsive ed aggressive , creano   profonde ferite nell’equilibrio della coppia, ferite  difficili da rimarginare. Il linguaggio serve a creare collaborazione, complicità ed accordo. A costruire e non a distruggere anche perché la relazione di coppia si basa innanzitutto su una scelta, la scelta del partner che non può essere costantemente rinnegata o messa in discussione. Il fatto che una coppia litighi è assolutamente sano e naturale. Molte coppie confondono il bisogno di appartenenza con la fusione. I due membri di una coppia , spesso, litigano per affermare se stessi, la propria individualità, la differenza che sentono con l’altro. Non è negativo, il fatto che si litighi ma come lo si  fa. Durante le litigate  si usano parole forti, offensive, distruttive, perché si accumula, magari per giorni,  aggressività che “alla prima occasione utile “ viene scaricata contro l’altro. Ed è qui l’errore: l’aggressività non è verso  un comportamento sbagliato, ma verso la persona che viene considerata sbagliata. Questo è il primo punto: possiamo opporci, criticare e giudicare un comportamento, non la persona. Le parole devono essere propositive, non distruttive. Devono mostrare comprensione e non rammarico. Bisognerebbe ricordare che chi ha sbagliato, soffre già per il fatto di aver commesso un errore: tutto può essergli utile tranne la nostra ramanzina.
Molte tra le frasi negative che abbiamo elencato sono frasi che in una relazione affettiva, d’amore, una legame fra due persone che si vogliono bene non andrebbero mai pronunciate. La rabbia, da sola non giustifica la mancanza di buona educazione e l’aggressività gratuita verso l’altro.
Proviamo a vedere quali sono le frasi assolutamente da evitare in una relazione di coppia ed il loro effetto sul partner :
1)  Con tutti i problemi che ho ti ci metti anche tu…
Non si dice perché significa che : vieni dopo i miei problemi e sei a tua volta un problema. Indica in qualche modo l’inclusione dell’altro solo nella sfera problematica. Significa che non mi capisce, che non è in grado di comprendere né tantomeno di alleviare i miei problemi. Si può sostituire semplicemente con un po’ di grazia. “Amore, perdonami, non sono dell’umore giusto, ho un po’ di problemi, anzi ti va se ne parliamo?”
2)  Dopo tutti i sacrifici che ho fatto per te…
le cose che ho fatto per te e con te, invece di essere fonte di piacere o gioia sono state dei sacrifici. Siamo già nel campo peggiore della comunicazione quello del il rinfacciare
Rinfacciare all’altro le cose materiali e non , date e messe in gioco nella relazione, rende chi rinfaccia vittima e tende a generare senso di colpa nell’altro che a quel punto diviene, per difesa, aggressivo, generando un circolo vizioso in cui si fatica a comprendere la differenza fra vittima e carnefice. Questa espressione può essere sostituita con “Ho agito sempre per il tuo ed il nostro bene, in buona fede. Magari ho sbagliato, ma involontariamente. Scusami”

3) Dovevo dar retta alle mie amiche, loro sì che hanno capito chi sei
Questa frase di uso comunissimo, indica una divisione netta in squadre. Io e le mie amiche da un lato ed il partner , visto come il nemico, l’estraneo, l’avversario nella squadra opposta. E’ una frase infelice perché oltre ad indicare esclusione sottolinea che  il gruppo, quello affiatato, quello, di cui ci si fida e da cui ci si sente amate, le amiche, non apprezza, non approva il partner. Quando si pronunciano frasi così prima di contare fino a dieci , bisognerebbe tener presente che quando si litiga si rischia di dire cose che escono quasi a caso ma che, terminata la litigata, restano impresse nella mente di chi se le è sentite sparare addosso, rovinando rapporti ed equilibri.
Questa frase serve a ferire creandosi alle spalle un gruppo d’appoggio, qualcuno che la pensa come noi, pronto a dare forza all’offesa. Non si sostituisce, non c’è un modo bello o meno grave per dire una cosa che, semplicemente, non si dice.

4)  Non ne fai una giusta Lascia, faccio io….

Lo svilimento dell’altro , costante in molte relazioni, va contro  l’elemento base di una relazione affettiva :l’amore. Chi ama, sprona, incoraggia, stimola. Questa frase, sottolinea l’incapacita dell’altro generalizzata a molti aspetti…non ne fai una giusta equivale a…sbagli in tutto, quindi  sei sbagliato. E’ l’annientamento totale dell’altro, la squalifica assoluta di tutte le sue capacità. Senza stima, l’amore non esiste.
Questa frase può essere sostituita aggiungendo un po’ di ironia, quindi dicendola in tono scherzoso, quasi come se l’essere un po’ imbranato del partner fosse un suo pregio poiché ci fa sorridere o dicendo “ Panche io non ci riesco mai, dai proviamo insieme”

5)  E’  tutta colpa tua
Scaricare colpe e quindi responsabilità  sull’altro è una tecnica comunicativa usata molto frequentemente. Dato che i tribunali e le leggi stabiliscono colpe e colpevoli si tratta di arrogarsi il diritto di pronunciare sentenze ed essere giudici. Agli occhi del partner questo atteggiamento, antipatico e molto pesante da sopportare, molto spesso ha l’unico scopo di giustificare la colpa stessa. Io ho sbagliato proprio perchè tu sei così…
Se l’altro ha sbagliato in qualcosa sente già il peso dell’errore commesso a cui non ne andrebbero aggiunti altri. Una persona che ama a questo punto potrebbe dire” Se hai sbagliato in qualcosa, si può sempre rimediare, dimmi se e come posso aiutarti”


6)   “ Te l’avevo detto”
E’ una frase che generebbe rabbia in chiunque. Molti spesso se la sono sentita ripetere dai genitori ed infatti crea rabbia perché sposta il potere all’interno della relazione: l’altro divine genitore punitivo e ci tratta come un bambino.
E’ una affermazione tipica di chi tende in maniera ossessiva a puntualizzare fatti, colpe , eventi e mancanze. La puntualizzazione costante , utile nella comunicazione lavorativa è assolutamente deleteria nella relazione di coppia poiché crea un rapporto impari del tipo allievo - maestra.
Per sostituire una frase così ci vuole solo la capacità di creare squadra e complicità con il partner. “lo avevamo detto che…sarebbe potuto accadere”
7) Maledetto il giorno che ti ho incontrato
Questa frase, distruttiva e malefica nella sua essenza più profonda, richiama alla memoria, in realtà, il titolo di un famoso film di Carlo Verdone, il che aiuta parecchio a viverla come una battuta, una frase di poco conto, un modo un po’ crudele di scherzare.
Il senso però è veramente annullante. Non solo non vorrei averti mai incontrato ma mi auguro, addirittura, che sia maledetto quel giorno!. Chi pronuncia questa frase vuole distruggere l’altro accusandolo in qualche modo di averle rovinato la vita, dimenticando che, malgrado l’incontro avvenuto in un maledetto giorno, si suppone che poi ci sia stata una scelta, consensuale, di rincontrarsi, vedersi, frequentarsi.
 Ancora una volta dobbiamo ripetere che frasi così non andrebbero dette. Se questa proprio scappa basta aggiungere un….mi hai sconvolto i sensi e rubato il cuore!!!
8) Il mio ex era più bravo
Sottoporre il partner ad una specie di esame per assumere un posto sul podio di una ipotetica classifica dei precedenti fidanzati o mariti è forse tra tutte la cosa peggiore che si possa dire per il gran numero di significati che contiene. Il mio ex era migliore di te, anche in una sola cosa ma era migliore, e poi ancora penso a lui,  tu non sei alla sua altezza quindi forse ho sbagliato scelta e un po’ lo rimpiango. Non serve scomodare la psicologia per capire quanto e perché questa frase può essere tanto negativa e crudele. Basta porsi una sola domanda: se lo dicesse lui cosa proverei? Non possiamo sostituirla con una positiva. Non è mai positivo menzionare gli ex per fare paragoni.
9) Lo sapevo che di te non mi dovevo fidare ..
È come dire non mi sono mai fidata di te fino in fondo.  Una parte di me sapeva che eri un incapace, una persona inaffidabile, un immaturo. In questa espressione si tira fuori una gran fetta di emozioni negative , magari a lungo rimuginate, nei confronti del partner. Quel “lo sapevo” sposta chi accusa su un livello di superiorità e abbassa l’altro a livelli di allievo stupido. E’ una delle frasi peggiori: crea insicurezza nel partner ed indebolisce il rapporto. Possiamo renderla una domanda e trasmettere al partner il nostro senso di frustrazione e smarrimento: “Stai dicendo che di te non mi posso fidare?”

10)     Non hai capito…

Non hai capito è una frase di utilizzo comunissimo. Si usa quando si parla con gli amici, con i figli, con i genitori, i colleghi ed anche con il partner. E’ l’opposto di qualsiasi regola della buona comunicazione ed anche, aggiungerei, della buona educazione. “Non hai capito” semplicemente non si dice perché è scortese e maleducato. Se l’altro non ha capito è evidente che non mi sono spiegato bene. La responsabilità del fallimento della comprensione del discorso è di chi parla non di chi ascolta. La frase corretta sarà quindi “Perdonami, non mi sono spiegato”

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