mercoledì 25 maggio 2016

Facebook, davvero un libro aperto

Per chi si occupa di menti e personalità come me Facebook è una mano santa. Un esercizio costante, utile più del migliore tra i manuali.. E’ davvero un libro aperto sulla personalità ed il carattere di ognuno. Non c’è bisogno di investigare basta saper osservare e ci trovi di tutto.
Il pudore e la vergogna, il vorrei-ma-non-posso ma anche la sfacciataggine più esasperata. Ci sono gli esibizionisti ed i voyeur, i timidi e i faccia tosta. Ci sono i vegani e i cannibali. Gli ammogliati felici e gli ammogliati ma-che-palle.
Ognuno da questa sorta di diario porta avanti la sua battaglia. E si perché la prima cosa che salta agli occhi sono le fisse individuali: io sono quella del “Basta compiti a casa” ma ci sono i religiosi, i letterati, gli amanti della cucina e quelli sempre a dieta che propongono ricette e i prodotti più in voga, ci sono quelli con la fissa delle tette grosse o dei piedi con lo smalto rosso. Ci sono i musicisti che, disperatamente, propagandano il loro sound preferito o l’artista del cuore. Ci sono gli sportivi e ancora di più i tifosi. Quelli che “Vesuvio lavali col fuoco” e quelli che “lo sport non è questo”. C’è chi fa propaganda politica e chi propaganda personale. Chi tenta di vendere qualsiasi tipo di oggetto o prodotto e chi, cerca di vendere se stesso: il suo talento, le sue idee. Ci sono quelli che pubblicano post in continuazione e quelli che come i topi di fogna, leggono e sanno  tutto di tutti ma restano muti e nascosti. Ci sono i docili, quelli che parlano solo di benessere e felicità e gli aggressivi i così detti “leoni da tastiera” quelli che dietro un pc riescono a scaricare tutte le frustrazioni possibili aggredendo chiunque, pure a casaccio, pur di affermare se stessi e le proprie opinioni.
E poi c’è la parte che amo di più: l’amore. Facebook nasce come esercizio di nostalgia. Cercare i vecchi compagni di scuola significa cercare i vecchi, i primi amori. Significa ritrovarsi, cambiati ma uguali. Mi piace e mi viene pure facile tentare di capire da foto e mezze frasi pubblicate chi sta con chi, a chi piace chi. Non è difficile: l’amore si vede sempre. Basta un like che non ti aspetti magari fra persone che se si incontrano fingono di non conoscersi. “Stranamente” sono spesso un uomo ed una donna. Te ne accorgi quando pubblicano canzoni d’amore struggenti contornate da cuori rossi: per un marito o una moglie, in genere, non si fa. Non così spesso. Mi piace quando a scrivere d’amore sono gli uomini. A voce non sono così capaci. Leggo spesso post di dichiarazioni d’amore bellissime che scritte così, su facebook, rese pubbliche a tutti gli amici, i parenti ed il condominio, valgono più di dieci diamanti.
Mi piace osservare le foto che cambiano magari a seconda dei vari momenti della vita. Foto che sottolineano un matrimonio, una festa, un dolore, una promozione, uno stato d’animo, un idea o l’appartenenza ad un gruppo.
Mi piacciono le foto di chi ci mette la faccia: bella o brutta non importa. Mi piacciono molto le foto spontanee ma devo essere onesta, quelle posate mi divertono di più: quelle tipo lei stesa sul divano o che guarda l’infinito e lui , viso spavaldo appoggiato sulla manina che sorregge il mento. Le foto con la mano sotto il mento ( moscia deve essere moscia) sono le mie preferite.

Mi piace osservare gli sguardi: seri e seriosi  o persi in una risata. Mi piace immaginare chi c’è dietro quello sguardo . Mi piace tentare di capire se ridono davvero o se, come accade più spesso, quelli che ridono di più sono in realtà i più tristi.

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